Anticorruzione e
trasparenza
Anticorruzione e
trasparenza
risolviamo problemi!
Con la legge 6 novembre 2012, n. 190 recante «Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione» (Legge c.d. “Anticorruzione”), è stata sistematizzata la disciplina interna di prevenzione e lotta alla corruzione nel nostro ordinamento.
Lo Studio Fabbretti si occupa di tutte le problematiche inerenti l’Anticorruzione e la Trasparenza, anche secondo lo standard internazionale sui sistemi di gestione ISO 37001, e si occupa di fornire supporto ai responsabili per la corruzione e la trasparenza anche ai fini dell’aggiornamento obbligatorio.
Lo Studio per l’applicazione concreta ed efficace della normativa in materia di anticorruzione di cui alla L. 190/2012 presta consulenza ed affiancamento a:
- pubbliche amministrazioni
- ordini professionali
- società in controllo pubblico
- enti privati in controllo pubblico
In ambito privatistico lo Studio presta consulenza ed affiancamento per l’applicazione dello standard internazionale sui sistemi di gestione ISO 37001, della normativa di cui al D.lgs. n. 231/2001 e di tutta la compliance aziendale connessa alla prevenzione della corruzione e alla trasparenza.
La misura della Trasparenza riguarda anche le Società che gestiscono servizi pubblici. Per approfondimento clicca qui
I principali servizi dello Studio riguardano:
- compliance program: mappatura dei processi secondo le indicazioni ANAC, Gap analisys, predisposizione e aggiornamento dei principali documenti utili, fra cui: P.T.P.C.T. e Sezione Rischi Corruttivi e Trasparenza del P.I.A.O. (L. 190/2012), Modelli Organizzativi (D.Lgs. 231/2001) e misure integrative ex Legge n. 190/2012, policy, linee guida, creazione check-list, Codici etici di comportamento e regolamentazione del conflitto di interesse.
- sezione “Amministrazione Trasparente / Società Trasparente” del sito web dell’ente: ausilio per l’aggiornamento e l’implementazione di tutti i dati e /o informazioni oggetto di pubblicazione obbligatoria in formato aperto secondo i criteri del C.A.D. (codice amministrazione digitale d.lgs. 82/2005)
- Le tre forme di accesso: Accesso agli atti, Accesso civico e Accesso Generalizzato: disciplina, redazione e aggiornamento della regolamentazione interna dei tre accessi e gestione delle istanze ricevute
- assistenza continuativa all’ente e aggiornamento normativo completo ai fini della conformità dell’Ente e Remediation plan
- revisione modulistica
- predisposizione patti di integrità e clausole contrattuali
- tutela dell’immagine dell’imprenditore e della P.A. accrescendo la reputazione di integrità e creando valore (non solo pubblico!)
Cos’è il conflitto di interesse?
Il conflitto di interessi è la situazione in cui si trova un determinato soggetto in relazione alla funzione svolta o alla carica ricoperta laddove sia presente un interesse egoistico del singolo che potrebbe, impropriamente, influenzare l’iter procedimentale o decisionale che gli compete, o anche in cui interviene, in virtù della posizione qualificata rivestita, distorcendo così il corretto svolgimento dell’azione amministrativa e la tutela imparziale dell’interesse pubblico.
«il conflitto di interessi sta trasformando il mondo in cui viviamo, conferendogli una fisionomia che stentiamo a riconoscere. Permea l’economia, la finanza, il mercato, la politica, persino il costume. E la cosa peggiore è che in molti casi viene ormai considerato un fatto in fondo normale. Studiarlo e circoscriverlo è quindi difficile»
(ROSSI G., Il conflitto epidemico, Adelphi, Milano, 2003).
L’importanza di un’efficace regolamentazione e gestione delle ipotesi di conflitto di interesse è oggi all’ordine del giorno. Il Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, prevede che gli Stati membri debbano adottare «tutte le opportune misure per tutelare gli interessi finanziari dell’Unione e per garantire che l’utilizzo dei fondi in relazione alle misure sostenute dal dispositivo sia conforme al diritto dell’Unione e nazionale applicabili», fra cui anche la prevenzione dei conflitti di interessi.
Non solo alle pubbliche amministrazioni è quindi richiesta la regolamentazione del conflitto di interesse, ma anche ai privati che adottano il MOG 231 e a tutti coloro che percepiscono, a qualsiasi titolo, fondi del PNRR.
Lo Studio si occupa della regolamentazione e della formazione del personale in materia di gestione delle situazioni di conflitto di interesse e vanta una pluriennale esperienza nella regolamentazione di settore in favore di Società, Società in controllo pubblico e pubbliche amministrazioni.
Whistleblowing
Cos’è il Whistleblowing?
Il whistleblowing è una misura obbligatoria di carattere generale che mira a prevenire l’insorgere di fenomeni corruttivi e di maladministration.
Il whistleblowing permette al dipendente della P.A. o della Società e al lavoratore/collaboratore delle imprese fornitrici di beni o servizi o che realizzano opere in favore della P.A. o Società di segnalare, in forma riservata, una condotta illecita di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, nelle modalità nel seguito indicate affinché gli organi deputati possano agire ed intervenire efficacemente al riguardo.
Il sistema di whistleblowing è previsto da:
- Legge 190/2012 in materia di “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione”
- D.lgs. 165/2001 relativo a “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”
- L. 179/2017 recante “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato”
- Direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione, recepita dal governo italiano nel Consiglio dei Ministri del 9 dicembre 2022
- Non solo alle pubbliche amministrazioni è quindi richiesta la regolamentazione della procedura di segnalazione in materia di whistleblowing, ma anche alle imprese private.
Tutte le imprese con oltre 50 dipendenti sono chiamate ad adeguarsi alla normativa sul whistleblowing e i nuovi obblighi previsti dalla normativa di recepimento della direttiva (UE) 2019/1937 impongono alle imprese di introdurre e/o aggiornare i propri compliance program e/o Modelli 231 secondo le tempistiche di adeguamento.
Lo Studio si occupa della regolamentazione e della formazione del personale in materia di whistleblowing e vanta una pluriennale esperienza nella regolamentazione di settore in favore di Società, Società in controllo pubblico e pubbliche amministrazioni.